Confusione regna sovrana.E io cerco una via d'uscita da questa maledetta ragnatela.Non so cosa voglio, lotto contro qualcosa d'ignoto,ma che non incontro per la prima volta.Sfoglio a caso un mio vecchio diario: vi ritrovo passi che senza nessun adattamento rappresenterebbero alla perfezione il mio presente.Bene, non è cambiato niente,allora.
Se ora mi trovassi ad una cena sbagliata, con persone sbagliate, ma con davanti un tramonto d'incanto e lei alla mia sinistra, appoggiata con me alla balaustra a guardar giù e poi sù e poi dritto avanti a noi...le ripeterei le stesse cose che le dissi quella sera in quelle circostanze.Forse con meno lacrime e più amarezza.Più rabbia.
E penso che lei mi risponderebbe con le stesse parole che usò allora per consolarmi, mentre cercava di indovinare il nome delle montagne di fronte a noi.Probabilmente non ho mai avuto una conversazione più intima di quella, che nessuno si offenda.E ora ci stiamo perdendo.
Non sto perdendo solo lei, purtroppo.Mea culpa,chiaramente. Ma non lascerò che queste(due) persone scivolino via da me in questo modo così privo di coraggio.Le riacchiapperò, non so come, ma so che devo farlo,è necessario perché ogni cosa rientri al suo posto e ricominci a funzionare, è necessario perché è giusto che sia così, perché il fiume deve seguire tutto il suo corso e non può seccare per una misera foglia che soffoca il suo percorso.
Non so da dove cominciare. Per ora mi limito ad ascolare Radiohead e Verdena, Verdena e Radiohead e a concentrare i miei occhi sul vuoto.