"Singing in the rain.I'm singing in the rain.Sì, sto cantando sotto la pioggia.E dio quanto è bello.Un rovescio improvviso e io mi ci abbandono.Perchè,che altro puoi fare?Correre al riparo?Urlare e smoccolare?No,quando cade la pioggia la devi lasciar cadere e sorridere come un pazzo e ballare,perchè se puoi essere felice sotto la pioggia vuol dire che nella vita te la stai cavando niente male.Mentre cadono le prime gocce lei è ancora al telefono e io la guardo parlare e lei è la cosa più affascinante e complicata che abbia mai visto, con tutte quelle espressioni diverse che fanno la lotta tra loro e urla con rabbia mentre è evidentemente felice e poi fa finta di ascoltare mentre invece è chiaro che sta guardando me e la pioggia. Poi rimette il cellulare nel taschino di Salvatore (giubotto,ndr) e viene da me.Non so perchè quando piove si dice che il cielo si è aperto,come se si fosse trattenuto per tutto quel tempo e poi si lasciasse finalmente andare.Però io guardo lei e lei guarda me ed è come se si aprisse tutto quanto.sento le gocce d'acqua che mi bagnano i vestiti.Sento i capelli che mi cadono sugli occhi.Ma sento anche questa leggerezza,e lei è incredibilmente bella ed è incredibilmente bello il modo in cui la sua bocca sembra incerta tra sorridere o no. Siamo al confine di Times Square con il suo faro di luci e noi stiamo virando mentre il cielo si apre e io allungo una mano verso di lei per invitarla a danzare e lei accetta.Così ci troviamo sul marciapiede, il mio braccio attorno al suo corpo.Mi si stringe addosso, mi fissa negli occhi e anche se non so quale sia la domanda, so lo stesso la risposta.E così dico:-Questo- e mi piego verso di lei e la bacio proprio lì,al confine di Times Square, come quando la gente si bacia per strada per salutarsi,solo che questo è più di un ciao.Questo."
[da tutto accadde in una notte,R.Cohn&D.Levithan]
